Intervista esclusiva ad Ada Stifani: Da cuoca autodidatta a chef stellato
Ada Stifani è la prima chef donna a ricevere una stella Michelin in Umbria e tra le poche donne a farlo in Italia. Per finanziare i suoi studi universitari in chimica, la donna lavava i piatti, che poi ha abbandonato per formarsi come chef autodidatta, spinta dalla determinazione e dal gusto.
La signora Stifani, originaria di Lecce, una piccola città del sud Italia, vive e lavora a Perugia dall'inizio degli anni Novanta. È qui, in Umbriacuore della squisita enogastronomia, è riuscita a trasformare la sua passione per la cucina in una professione e a realizzare il suo sogno culinario di bambina, diventando una delle chef di maggior successo in Italia.
Nel 2022 la signora Stifani ha aperto il ristorante di alta cucina Ada Gourmetche è stato una stella Michelin nel 2023. La signora Stifani afferma che il suo risultato è particolarmente significativo in un settore come quello della ristorazione, dove le donne sono spesso sottorappresentate nonostante il loro talento e impegno. Ritiene che il suo successo sia una fonte di ispirazione per tutte le donne che aspirano a seguire i loro sogni culinari.
In un'intervista rilasciata ad Antognolla Magazine, parla di ciò che la ispira, della cucina e ristorazione umbrae della visione che sta dietro al progetto Ada Gourmet.
D: Uno dei suoi primi lavori è stato lavare i piatti nei ristoranti mentre studiava all'università. Quali sono state le sue principali fonti di ispirazione e di apprendimento?
R: La mia fonte di ispirazione sono stati i proprietari del ristorante Aladino, dove lavoravo all'epoca. Ho acquisito molte conoscenze grazie alla loro grande cultura culinaria. All'inizio del terzo anno di università, decisi di abbandonare gli studi per intraprendere una carriera professionale nel mondo della cucina. Ho trascorso molto tempo in cucina e ho iniziato a coltivare questa mia passione.
D: Qual è la storia di Ada Gourmet?
R: Il mio obiettivo era quello di aprire un ristorante di alta cucina, puntando a traguardi ambiziosi. L'idea era quella di creare un progetto gastronomico semplice ma di qualità, nel tentativo di trasmettere ai clienti i sapori delle mie origini culinarie, la Puglia e l'Umbria, dove sono cresciuto - professionalmente.
D: Come prima chef donna in Umbria ad aver ottenuto una stella Michelin, cosa pensa del suo ruolo nell'aprire la strada ad altre donne nell'industria culinaria?
R: Sono orgogliosa di aver aperto questa strada alle donne nel mondo della cucina umbra, dimostrando che con passione, dedizione e talento è possibile raggiungere risultati eccellenti e rompere le barriere di genere in un settore ancora dominato dagli uomini. Il riconoscimento di essere la prima chef donna umbra a ottenere una stella Michelin ha un significato che va oltre il mio successo personale. È fondamentale che le nuove generazioni vedano modelli femminili in tutti i campi, compreso quello gastronomico, per capire che il loro genere non limita le loro possibilità di successo.
D: Perché ha deciso di creare un ristorante gourmet piuttosto che un altro tipo di istituzione?
R:Sono venuto in Umbria per studiare, quindi la mia crescita professionale è avvenuta qui. Nel 2006 ho aperto un altro ristorante, L'Officina, che è ancora presente nella Guida Michelin. Ho deciso di rimanere in Umbria perché mi piaceva la regione. Essendo affascinato dalla cucina molecolare e dall'attenzione ai dettagli che questo stile di cucina richiede, ho voluto creare un ristorante gourmet per rompere gli schemi della cucina tradizionale.
D: Come descriverebbe le sue emozioni una volta appresa la notizia della stella Michelin e come continua a migliorare la sua pratica culinaria?
R: Quando ho ricevuto l'e-mail con le nomination, ero paralizzato dall'emozione e incapace di reagire immediatamente, perché non c'era ancora nulla di certo. Quando sono salito sul palco per ritirare il premio, mi tremavano le gambe. Ho persino avuto difficoltà a mettermi la giacca!
Oggi continuo a esplorare nuove tecniche e a cercare costantemente qualcosa di nuovo che permetta a tutto il team di svilupparsi, continuando anche a studiare da autodidatta. Dopo aver raggiunto questo obiettivo, sento che è arrivato il momento di lavorare ancora più duramente per continuare a migliorare, innovare e reinventare la gastronomia.
D: In che modo le sue radici salentine continuano a influenzare la sua cucina oggi, anche se si trova in Umbria?
R: Ogni piatto racconta la storia della tradizione umbra e pugliese, fondendo le tecniche e i sapori delle due culture. L'attaccamento alle materie prime culinarie delle mie origini influenza molto la mia cucina. Inoltre, l'esperienza e l'apertura al confronto del team ci permettono di bilanciare tradizione e innovazione nelle nostre ricette.
D: La dolce vita è una frase che ha un significato culturale importante in Italia. Come interpreta questo concetto nel mondo culinario?
R: La dolce vita per me è fare quello che ti piace. Nel mio lavoro, questo si traduce nel divertimento di creare piatti, nell'attenzione ai dettagli, nell'avere un team unito e nel trasmettere tutto questo nel piatto.
Abbinate il vostro soggiorno presso resort e residenze Antognolla con un'esperienza gastronomica presso il ristorante stellato Michelin Ada Gourmet.